venerdì 16 dicembre 2016

Il ponte sulla Drina

Bosnia - Visegrad - Il ponte sulla Drina - agosto 1990

Era un libro di Ivo Andric, che mi aveva passato anni prima quella che sarebbe diventata mia moglie. Una edizione Medusa, ben rilegata del 62, credo pubblicata proprio perché questo autore, semisconosciuto, aveva avuto il Nobel nel 61. Avevo fatto una fatica terribile a finirlo. Poi anni dopo l'ho ripreso in mano e l'ho divorato in un attimo. Quel viaggio in quella che si chiamava allora Yugoslavia, mi sembrano secoli fa, l'avevo fatto soprattutto con quello scopo. Vedere quel ponte, a Visegrad, una città chiave dove forse si poteva capire come quella terra era stata devastata per secoli da guerre etniche senza fine. Nel '90 era davvero una storia passata, l'acqua scorreva tranquilla sotto il ponte che aveva visto sotto i suoi archi tanto sangue. L'anno dopo spararono il primo colpo di fucile e si aprì di nuovo la diga di un odio sepolto appena appena sotto la superficie della cenere. Mi dicono che non è crollato come quello di Mostar, ma adesso è chiuso al traffico, qualche lesione c'è stata e le ferite nascoste sono ancora lì, forse basta poco per riaprirle. Qui attorno ed in tutta la Bosnia accaddero cose che forse non erano mai accadute prima. Ci vuole un attimo e quello che sembra impossibile può succedere dappertutto. Quando i toni salgono e l'odio diventa l'unico sentimento che entra nelle discussioni, basta un attimo. Poi è troppo tardi e non si torna indietro.


Nessun commento:

Posta un commento