domenica 17 luglio 2016

Lingue nel mondo e nel Web


C'è questo grafico che gira sui social-cosi, p.es. qui.
L'immagine dovrebbe essere scaricabile e inrandibile, da me funziona.

Genera perplutaggine. Assay.
Perché verrebbe da dar ragione a certi giovani indigeni locali di qui contagiati dal padagnesimo: l'inglese non è quello che si crede.

Certo che le alternative, p.es. cinese, non è che siano più invitanti. E se proprio altri giovani, non quelli di prima, virerebbero per il giapponese, simile ma con i manga dentro (o almeno lì intorno).

Però, consideriamo il mio caso:
  • il piemontese manco c'è, e poi se ci fosse salta fuori che io lo parlo male;
  • c'è l'italiano, OK
  • c'è il francese ma per il Web non è così importante; io seguo qualcuno, come Boulet,  CommitStrip (utile per il gergo moderno) e qualcosa del CERN ma a volte switchio all'inglese invece di cercare sul vocabolario;
  • un paio di altre lingue neolatine, a sentimento;
  • tutto il resto è come dire, ahemmm... e Google Traduttore non sempre funziona, dipende molto dalla lingua (e se la cava male con il francese, pensa te!).
Tanto sono vecchio. E poi serve davvero?
Certo che...

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