venerdì 8 gennaio 2016

Memo - da fare


Non so voi ma a me capita spesso di fare la lista di cose che devo fare per poi scoprire che quella lista è diventata troppo lunga e superata e tanto vale farne una nuova con solo quelle cose credibilmente fattibili. Anche perché il tempo (non è detto che ci sia davvero, sia nel senso di Carlo Rovelli (p.es.) che più prosaicamente tutti noi) è quello che è (sempre che ci sia, nei due sensi di cui sopra).

In piemontese inglese gergo quella lista si chiama to do, espressione greca latina inglese che possiamo tradurre con fare (il nostro non l'inglese fare [fèè(r)] che è tutt'altro).

E il to do te lo trovi sempre lì, a farti crescere l'ansia, il senso di colpa e il colesterolo (questo lo dice la dietista laureata su Google, quella dell'insalata; per lei tutto fa aumentare il colesterolo).

E sì, la Pantera Rosa, l'ispettore Clouseau, Blake Edwards, Peter Sellers, Henry Mancini, Brigitte Bardot et al. Uh! il video, con la sigla.



Proprio come dice Hapsoro.
OK, adesso faccio la lista --to do-- delle cose che devo assolutamente fare oggi.

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