domenica 23 marzo 2014

Ancora sulle catene


Il "premio" ricevuto recentemente mi dà l'occasione per parlare delle famigerate "catene di sant'Antonio".

Innanzi tutto, perché si chiamano così? risponde Wikipedia
"Le catene di sant'Antonio traggono il proprio nome (nella lingua italiana) dal fenomeno che consisteva nell'inviare per posta lettere ad amici e conoscenti allo scopo di ottenere un aiuto ultraterreno in cambio di preghiere e devozione ai santi (Sant'Antonio è considerato uno dei santi oggetto di maggiore devozione popolare)."

 Ricordo che fin da bambina mi son trovata alle prese sia con quella ricordata qui da Wikipedia "Un tipo di catena di Sant'Antonio molto diffuso tra ragazzi negli anni settanta ed ottanta * del secolo scorso era quello di spedire una lettera ad un amico sulla quale erano riportati alcuni indirizzi di altre persone. L'amico, una volta ricevuta la lettera, avrebbe dovuto inviare una cartolina della sua città al primo degli indirizzi riportati ed una lettera identica a quella ricevuta ad un certo numero di persone di sua conoscenza, sulla quale avrebbe dovuto riscrivere l'elenco omettendo il primo indirizzo ed inserendo il proprio in fondo all'elenco. Ciò avrebbe dovuto consentire, dopo vari passaggi, di ricevere un gran numero di cartoline, in realtà era difficile che la catena in qualche modo non si rompesse." sia con una di tipo più "commerciale" che consisteva nell'inviare al primo dell'elenco (chi ci aveva inviato la lettera) un francobollo nuovo. (chissà, forse prima ancora chiedevano l'invio di una banconota da DVE LIRE!)

* anche negli anni '50 e '60!
ne ho avute tra le  mani di queste banconote, sissignori!
e anche di queste...

Devo spiegarvi che all'epoca e del resto fino a pochi anni fa, i francobolli (valori bollati) valevano esattamente come denaro e potevano essere cambiati dal tabaccaio ricevendo a cambio monete. Gli acquisti per posta potevano essere fatti inviando la somma "in francobolli", non esisteva ancora Paypal... Anche i gettoni telefonici venivano accettati nei negozi come moneta (100 lire, successivamente 200): c'è anche stato chi li accumulava, in attesa del cambio di tariffa che gli avrebbe fatto magari raddoppiare il capitale!


E chi, della mia età o poco più giovane, non ricorda il resto in caramelle? il valore delle stesse era ovviamente fissato arbitrariamente dal negoziante, alcuni ti davano una caramella invece della moneta da cinque lire, altri per la moneta da 10! e guai a protestare! ecco, in questo caso non era possibile fare il cambio, per esempio portare 10 caramelle e avere 50 o 100 lire...

Fatto sta che la mancanza cronica di monetine (si vociferava che la causa fossero le fabbriche di bottoni, che usavano le più piccole come "anima" di quelli di stoffa al posto di altro materiale più costoso, il che la dice lunga sul valore della ora tanto compianta lira...) portò alla diffusione dei cosidetti "miniassegni", mentre i gettoni telefonici vennero a poco a poco sostituiti con le macchinette a moneta -che non avevi mai in tasca, e quindi in rapida successione con quelle a scheda magnetica (non sono mai riuscita a usare una scheda per più di due telefonate, si smagnetizzavano subito...).




Ma torniamo a bomba, si parlava delle "catene".

Da qualche tempo, con l'avvento di Facebook, sono ritornate in auge: in fondo, non c'è nulla di più semplice di premere su "condividi", magari "taggare" questo o quello, per diffondere la foto della coccinella che ti porterà fortuna se la condividi entro tot minuti...



Poi ci sono quelle più simpatiche, con la scusa di fomentare l'arte figurativa o la musica.
Ma non tutte le catene nascono con intenti così innocenti.

Come ci ricorda la solita Wikipedia, esiste il Marketing Piramidale, di cui le catene di Sant'Antonio, quando create per scopi commerciali, fanno parte: "Il termine "piramidale" deriva dalla struttura formale in cui viene organizzata la vendita: la persona in cima alla piramide è la prima a vendere un bene o un servizio a un numero limitato di persone, le quali si incaricano di introdurre altre persone nella "piramide" a un livello successivo, con l'obiettivo di formare una nuova piramide sotto di sé e di ottenere i guadagni corrispondenti ai volumi di vendite prodotti dalla propria struttura."

Questo schema spiega quello che io ho già mostrato nel mio post: ad un certo punto si arriva a un numero spropositato di partecipanti! (anche contando le defezioni).





Pertanto, se qualcuno vi propone uno Schema Ponzi sicuramente vi vuole imbrogliare.
Ne sanno qualcosa tanti spagnoli (circa 300.000, si calcola, ma possono essere di più) che credendo nella possibilità di diventar ricchi senza fatica si affidarono alla truffa del Fórum Filatélico, che funzionava secondo  lo schema Ponzi.
"Prometía unas rentabilidades fijas, no dependientes de la evolución del mercado, y superiores a las de las inversiones tradicionales, alegando la supuesta revalorización de los sellos en que decía invertir el dinero de sus clientes. La evidente contradicción de que la revalorización de un bien tangible sea directamente proporcional a su escasez mientras que los sellos se compraban por millones no arredró a miles de inversores que confiaron sus ahorros a esta empresa y otras similares que resultaron ser estafas piramidales."   estafa=truffa



Quindi, amici, state in campana! o come credo si dica ora: OKKIO*!



* questa non me la perdono, ora Juhan avrà buon gioco con le sue K!






3 commenti:

  1. Sì. E c'era chi faceva la raccolta dei miniassegni tanto tempo fa e poi delle schede telefoniche. Raccolte che non avevano senso, passavano di moda prima di subito.
    Più interessanti invece le catene classiche: le minacce e gli aneddoti riportati erano vera letteratura nazional-popolare. Se ricordo bene si potevano interrompere solo portandole al parroco che ti benediva (in cambio di un'offerta, ovviamente). Pekkato non averne konservate non diko poke ma neanke una!
    Ma xké mi sottolinea tutto in rosso?

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  2. Molto interessante la parte storico-monetaria: roba mai vista.
    Riguardo ai sistemi piramidali, assolutamente perversi.
    Il fatto è che ancora oggi si utilizzano magari nascosti sotto le voci "organigramma" o "subappalti" o "lavoro a partita IVA" ecc. (chiaramente quelle volte in cui ci troviamo difronte ad approfittatori mascherati).
    VIA!

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  3. Io ho fatto sia i miniassegni che le carte telefoniche. le ho ancora , se a qualcuno interessa monetizzerei eheheheeh

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