giovedì 14 novembre 2013

Fisici


Oggi comincio con una citazione lunga. Dentro c'è anche uno con lo stesso nome di un nostro collaboratore: sarà lui? Mystero. O forse lui ce lo dirà. Vado.
Spuntò un nuovo giorno.
Aveva appena finito di spuntare quando Ridcully attraversò di corsa il prato umido e picchiò con forza alla porta dell'Edificio di Magia ad Alta Energia.
Di solito non ci si avvicinava nemmeno. Non perché non capisse cosa facevano là dentro i giovani maghi , ma perché aveva il forte sospetto che non lo capissero nemmeno loro. Sembrava che il fatto di essere sempre meno sicuri di tutto li divertisse; arrivavano a cena dicendo cose del tipo "Wow, abbiamo appena smantellato la Teoria dell'Imponderabilità Taumica di Marrowleaf! Straordinario!". Come se fosse qualcosa di cui andare fieri, invece di una grossolana scortesia.
Poi parlavano sempre di scindere il taum, l'unità minima di magia. L'Arcicancelliere non ne vedeva lo scopo. Che senso aveva spargere in giro pezzettini di magia? L'universo era già abbastanza cattivo senza che qualcuno si mettesse a stuzzicarlo.
La porta si aprì.
"Oh, è lei, Arcicancelliere"
Ridcully spinse ulteriormente la porta.
"Buongiorno, Stibbons. Sono contento di vederla in piedi così presto".
Ponder Stibbons, il membro più giovane del corpo docenti, battè gli occhi guardando il cielo.
"È già mattina?" disse.
Ridcully lo spinse da parte ed entro nell'EMAE. Era un terreno poco familiare per un mago tradizionale. Non c'erano teschi e candele gocciolanti; quella particolare stanza sembrava il laboratorio di un alchimista che avesse subito l'inevitabile esplosione e fosse atterrata nella bottega di un fabbro.
Non approvava nemmeno la veste di Stibbons. Era della lunghezza giusta, ma di un grigio-verde sbiadito, con tasche, alamari e un cappuccio con un po' di pelo di coniglio sul bordo. Non aveva lustrini, gioielli o simboli mistici. Solo una macchia sbavata dove la penna di Stibbons perdeva.
"Non è uscito ultimamente?" chiese Ridcully.
"No, signore. Ehm. Avrei dovuto? Sono molto occupato con il mio apparecchio Fallo-Più-Grosso. Ricorda? Gliel'ho fatto vedere..."*
"Giusto, giusto" disse Ridcully, guardandosi intorno.
"C'è qualcun altro che sta lavorando qui?"
"Eh... ci sono io, Tez il Terribile, Skazz e Drongo il Pazzo, credo..."
Ridcully battè le palpebre.
"Cosa sono?" chiese. Poi, dai recessi della memoria, affiorò una risposta terribile. Solo una specie molto particolare aveva nomi come quelli.
"Studenti?"
"Ehm. Sì" disse Ponder indietreggiando. "Non c'è problema, no? Insomma questa è un'università..."
Ridcully si grattò un orecchio. Il giovanotto aveva ragione, naturalmente. Quelli ci dovevano stare per forza, non c'era scampo. Lui, personalmente, li evitava il più possibile, come facevano anche gli altri docenti, scappando nella direzione opposta o nascondendosi dietro le porte quando li vedevano. Una volta il Professore di Rune Recenti si era chiuso nel guardaroba pur di non tenere un seminario.

* Con scarsi risultati, tuttavia. Stibbons aveva passato settimane a levigare lenti e a soffiare nel vetro. E alla fine aveva prodotto un dispositivo che permetteva di vedere l'incredibile quantità di animaletti contenuti in una goccia d'acqua dell'Ankh.
L'arcicancelliere aveva dato un'occhiata e sottolineato il fatto che qualsiasi cosa potesse sopportare così tanta vita doveva essere buona.
OK, potrei (vorrei) continuare ma poi Salani Editore salta su. Facciamo che continua su All'anima della musica, di Terry Pratchett, ovviamente. E se lo leggete tutto vedete che si parla anche del nostro Tamburo Riparato.

Perché vi dico ciò? Adesso ve lo dico.
Siamo sempre lì, Higgs, il CERN, il Metodo e il Modello Standard. È da un po' che volevo parlarne ho chiesto anche il parere a un giovane fisico:
Guarda, che tu ci creda o meno, sono un grande fan di Pratchett [...] E dunque, no, non mi arrabbierei per niente, anzi! Ovviamente parlo solo per me, degli altri fisici non so dire... :-)
Poi oggi on-teh-toobz ti trovo questo: The experiments most likely to shake up the future of physics.

Bene, verrebbe ada dire. Ma è scritto da giornalista. Con al solito esagerazioni (secondo me, non sono un fisico) e una mentalità arcicanellieresca: "And that's a good thing, right? Maybe not". Come quelli che temono che lì, sotto Ginevra, quelli creino prima o poi un buco nero che inghiottirà tutto e tutti.

: oggi ce l'ho con i giornalisti; ma solo con quelli che parlano in un certo modo di certe cose, non tutti. OK, quasi.

3 commenti:

  1. beh, devo ammettere che All'anima della musica è stata un'ottima traduzione per il titolo Soul Music.

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    1. È sfuggito solo un "Cappello, cappello, cappello".
      Bravissima la Valentina Daniele. Bisognerebbe citare sempre i traduttori.

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  2. Al Ponder collaboratore piacerebbe scrivere così eh! ☺

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