giovedì 12 settembre 2013

Il mio tempo, il tuo tempo, il suo tempo...






Sono tra l'altro una coltivatrice, pertanto  il tempo di cui parlo avrebbe potuto essere quello meteorologico (dannazione, sono 2 anni che qui non piove!), ma oggi parlo invece della mia personale concezione del tempo cronologico, che non necessariamente coincide con quella del resto del mondo...




Prendo quindi a prestito parole altrui per definire il tempo cronologico: è una grandezza fisica con cui si misura il periodo che  intercorre entro lo stato di un sistema osservabile e una variazione percettibile dello stesso stato.

Innanzi tutto, la grande verità: il tempo è tutto attaccato! (2ª legge della perfidanera) o detto in maniera più aggraziata, non v'è soluzione di continuità nel tempo.

È un modo un po' semplicistico per intendere che non hanno alcun senso le suddivisioni in giorni e ore che ne facciamo: per me per esempio non ha alcun significato festeggiare Capodanno, una data varrebbe l'altra, visto che i mesi, i giorni e le ore sono una nostra convenzione. Figuriamoci che valore abbiano quindi le superstizioni del 13 o del 17 del mese!


Il tutto all'interno di un sistema piuttosto relativo: già occorrerebbe distinguere tra giorno solare e giorno sidereo, che poi anche le "stelle fisse" tanto fisse non sono, in un universo in espansione...

Infatti, nell'impossibilità di definire in modo stabile e univoco delle grandezze basate su eventi variabili sia pur di poco nel tempo, per la definizione di  "secondo" ci si è dovuti  affidare al periodo di oscillazione (9.192.631.770 volte al secondo) di un atomo di Cesio, per avere almeno una misura del tempo abbastanza affidabile e invariabile.


Ha abbastanza senso definire la durata dell'anno (ovvero il periodo intercorrente tra due passaggi della Terra nella stessa posizione relativa rispetto al Sole) ma il primo giorno del calendario, ovvero il 1º gennaio l'abbiamo stabilito in modo opinabile: avremmo potuto ugualmente scegliere, più logicamente, il giorno dell'equinozio di primavera o  il giorno del Capodanno cinese (la seconda luna nuova dopo il solstizio d'inverno), giorni entrambi che ricordano il riaprirsi alla vita (relativamente al  nostro emisfero!).





È completamente logico invece  il festeggiare l'inizio di un nuovo anno personale, cioè il compleanno: la ricorrenza del nostro primo respiro ogni volta che la Terra ritorna nel punto che occupava relativamente al Sole quando siamo nati noi.




Tutte le altre misurazioni del tempo sono abbastanza discutibili: è vero che una convenzione qualsiasi dobbiamo pur porcela come strumento di lavoro, ma avremmo potuto sceglierne un'altra diversa senza pregiudicare  la comprensione, per esempio dividere il giorno (convenzionale),  in 7 "ore" altrettanto convenzionali...

Per dimostrare quanto sia opinabile questa convenzione, basti pensare all'introduzione dell'ora legale che scombina vieppiù le carte in tavola, e secondo me con poco costrutto: sarebbe utile se fosse applicata dal 1º maggio a fine agosto o giù di lì, ma che senso ha che io (e con me milioni di persone)  debba attendere le 8 per poter lavorare all'aperto fin dai primi di settembre mentre tutti quelli che lavorano al chiuso devono accendere la luce vanificando il risparmio serale? 

"summer hour"? da primavera all'autunno?

Con questo non voglio dire che la convenzione in uso non sia buona, funziona anche e soprattutto nei sottomultipli del secondo, benché la Fisica sia costretta a definirne sempre di nuovi, più piccoli, ogni volta che nuovi studi ne dimostrino la necessità. Si pensi alla "durata della vita" (decadimento) di  certe particelle! Certo, ai tempi delle clessidre già i minuti e i secondi sarebbero parsi superflui!

Poi è arrivato Usain Bolt e anche i decimi di secondo contano... ;-)



Ma il mio tempo è diverso dal vostro comunque, perché ognuno di noi ne ha una visione mentale diversa. Per esempio io lo vedo "tutto attaccato", uno scorrere continuo dal passato al futuro, ma non necessariamente l'uno escludente l'altro: vedo piuttosto una compresenza di tutti questi "tempi", l'attuale, quello che ricordiamo come passato e quello che immaginiamo come futuro. Del resto, se fosse possibile viaggiare nello spazio istantaneamente, credo che potremmo reincontrare tutti i tempi passati fino al Big Bang e quelli futuri...



Ciononostante, quando immagino concretamente il tempo, per esempio mi prefiguro una settimana, la vedo con gli occhi della mente scorrere da sinistra a destra, dal lunedì alla domenica, come se leggessi...

Anche quando immagino eventi più remoti, nel passato o nel futuro, non posso fare a meno di "vederli" rispettivamente alla mia  sinistra e a destra, spesso visualizzando il calendario. Perfino le ore le visualizzo. Sono matta? c'è qualcun altro che mi segue nella follia?



Disclaimer

Questo post non partecipa al 4º Carnevale della Letteratura presso Scienza e Musica (il blog del nostro Leonardo) dal momento che non ha nulla a che fare con la letteratura!  ;-)

In realtà è stato scritto per stimolare gli altri tamburisti a partecipare.

6 commenti:

  1. Grande Bruna! Bel post. :)
    Speriamo che stimoli davvero gli altri tamburisti a partecipare.
    Il tema (appunto il tempo) è vasto e ricco di sfaccettature da analizzare.

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  2. E, come dicono gli inglesi, you had a good time writing this! (nel senso che ti sei divertita, e quindi il tuo tempo è stato ben speso). Più tamburinesco di così :-)

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  3. Il post mi piace e soprattutto mi piace "la 2ª legge della perfidanera" ☺. Certo hai una tua personale visione del tempo, ma in fondo, visto che andiamo avanti a convenzioni, ognuno è libero di avere il tempo che vuole. Poi, perché si sono adottate certe convenzioni... ci sono motivi con solide considerazioni scientifiche e motivi con molto meno solide motivazioni "chiesistiche". Ma andiamo ad impelagarci e non credo sia il caso.
    Approfitto per fare un augurio al prossimo carnevale della letteratura che ospiterà Leo.


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  4. Ciao Bruna e tambutisti, mi è piaciuto questo post anche perché mette il dito su un concetto che è alla base del racconto che sto preparando con il Coniglio per il Leo-Carnevale. Non vi anticipo altro, ma vi avverto che prenderemo ispirazione!

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  5. Ciao Bruna e tambutisti, mi è piaciuto questo post anche perché mette il dito su un concetto che è alla base del racconto che sto preparando con il Coniglio per il Leo-Carnevale. Non vi anticipo altro, ma vi avverto che prenderemo ispirazione!

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  6. Sai, per una risposta esauriente ci vorrebbe un po' di tempo.
    Come quello che passo aspettando i mezzi pubblici, qui in fondo alla WPDPZMRE non è che siamo serviti granché bene.

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