venerdì 23 novembre 2012

Dal mio punto di vista: 5 x 6 - parte 2ª


Vi ricordo che sono una profana sia per quanto riguarda le scienze sia per la politica, il mio commento sulle domande e relative risposte apparirà inevitabilmente naïf.

1. Quali politiche intende perseguire per il rilancio della ricerca in Italia, sia di base sia applicata, e quali provvedimenti concreti intende promuovere a favore dei ricercatori più giovani?
2. Quali misure adotterà per la messa in sicurezza del territorio nazionale dal punto di vista sismico e idrogeologico?
3. Qual è la sua posizione sul cambiamento climatico e quali politiche energetiche si propone di mettere in campo?
Accomuno queste tre domande perché sono quelle le cui risposte sono più fumose. Tutti d'accordo (ci mancherebbe altro!) sull'inadeguatezza dei fondi per la ricerca in percentuale sul PIL, ma non è chiaro come intendano rimediare, a parte gli sgravi fiscali ai privati che intendano sovvenzionare la ricerca (Renzi) o il reperimento dei fondi, oltre che dalle agevolazioni fiscali ai privati, anche attraverso la riduzione del finanziamento ai partiti (il prolisso Tabacci). Nel complesso però su questa domanda molta aria fritta, visto da una persona pragmatica come me.

Anche sulla seconda domanda, tutti (a parte Tabacci) d'accordo sull'eccessiva cementificazione, per questo Bersani e Puppato sono contrari ai condoni edilizi. Bersani pone l'accento sulla messa in sicurezza delle scuole. Nessuno parla del coinvolgimento dei cittadini attraverso una educazione del territorio (conoscenza del proprio territorio, evitare disboscamenti e cementificazione, costruire con criteri antisismici e in luoghi non soggetti per loro natura a inondazioni, infine educare ad affrontare l'eventuale pericolo, per esempio con simulazioni collettive sul tipo di quelle che si fanno – o facevano – nelle scuole).

Sulla terza domanda credo che la risposta corretta, al di là del fatto che una politica efficace sul cambiamento climatico possa essere solo a livello mondiale, sia puntare quanto più possibile sulle energie rinnovabili dette anche alternative. A me è piaciuta di più la risposta di Vendola, benino Bersani, Puppato e Renzi, Tabacci bla-bla.

6. Qual è la sua posizione in merito alle medicine alternative, in particolare per quel che riguarda il rimborso di queste terapie da parte del SSN?
C'è chi dice che la dicitura corretta è terapie complementari. Finché si parla di osteopatia, riabilitazione motoria ecc. sono d'accordo, sono complementari: non so adesso, ma un tempo erano dispensate dal SSN, mi sta bene che lo siano perché fanno parte della terapia consueta, accettata per la sua efficacia. Anche la frazione efficace della fitoterapia viene già ricompresa nell'allopatia, spesso è alla base di un farmaco.


Se iniziamo a parlare di fiori di Bach, omeopatia, ecc. chiedo: allora perché non inseriamo anche i riti vudu? Perché non si pagano le operazioni fatte con le mani dai guaritori filippini? C'è chi ci crede, c'è chi dice di averne tratto beneficio... o almeno se ne è convinto, salvo poi dover ricorrere in extremis alla medicina e chirurgia tradizionale. Del resto, chi si cura il cancro col bicarbonato tutto sommato non spende un gran che, se lo compra al supermercato invece che dai guaritori...

È da notare che sono molto critica nei confronti della medicina allopatica, ne ho parlato più volte in questo blog e altrove. Infatti, una parte troppo notevole dei medicinali allopatici ammessi dalla farmacopea ufficiale si dimostra alla resa dei conti o poco efficace (un personaggio con cui ho discusso in Facebook asseriva che il suo farmaco era ottimo, e che lo stava prendendo da 20 anni, mi deve ancora spiegare in cosa consista l'efficacia...) o addirittura pericoloso e deve essere ritirato dal commercio, non senza lasciare dietro di sé parecchie morti o invalidità gravi. Questo si deve all'approccio animale, quanto mai fallace, alla sperimentazione. Non sto qui a ripetere quanto detto da me in 4 post precedenti (**), del resto basta cercare e se ne trovano centinaia di dimostrazioni.

Alla luce di quanto sopra, che io difenda l'allopatia nei confronti dell'omeopatia può apparire contraddittorio, il fatto è che nonostante tutto molti farmaci allopatici, soprattutto quelli basati sulla tradizione centenaria o millenaria (quindi testatissimi clinicamente!) ma perfino, casualmente, un buon numero di quelli testati su animali, sono effettivamente efficaci, e alcuni anche abbastanza innocui. 
La sola innocuità dei prodotti (mi rifiuto di chiamarli farmaci) omeopatici non è motivo sufficiente perché il loro costo venga a ricadere su tutta la comunità, quando è ormai dimostrato e stradimostrato che non sono efficaci  -per non parlare del resto dei rimedi alternativi.  Il solo effetto placebo non mi pare un motivo valido per il finanziamento.

Pertanto, promosso Bersani (che parla anche di controllare la spesa sulla medicina tradizionale), bocciata irrimediabilmente Puppato, Renzi mi è parso un po' “cerchiobottista”, Tabacci, per una volta scarno, accetterebbe il finanziamento di queste “medicine alternative” una volta inserite nella farmacopea ufficiale previ test di efficacia (non glie l'ha mai detto nessuno che già esistono le prove della non-efficacia?), anche Vendola chiede dimostrazioni di efficacia ma non si pronuncia chiaramente sul finanziamento.

4. Quali politiche intende adottare in materia di fecondazione assistita e testamento biologico? In particolare, qual è la sua posizione sulla legge 40?
Questa domanda ormai  mi interessa direttamente solo per quanto riguarda il testamento biologico.
Per la fecondazione assistita però opino che la normativa dovrebbe adattarsi a quella europea, soprattutto dovrebbe permettere non solo la fecondazione eterologa ma anche la scelta a priori dell'embrione da impiantare: come donna posso ben immaginare cosa rappresenti per una madre in attesa la notizia che il feto ha malformazioni o malattie genetiche. 
D'accordo, esiste l'aborto terapeutico, ma è sicuramente straziante per una madre dover uccidere il figlio in fieri per il suo bene, mentre un embrione è ancora solo un'ipotesi di figlio (quanti embrioni prodotti sia con fecondazione assistita sia con la naturale non arrivano neppure a impiantarsi nell'utero, quanti si riassorbono prima di arrivare allo stadio di feto?). 
Su questo argomento i cinque candidati sembrano tutti sostanzialmente d'accordo sulla necessità di revisione della legge.

Javier Bardem in "Mar adentro"
Per il testamento biologico invece i pareri sono discordanti. Io per me desidererei la possibilità di stilare un testamento biologico, da depositare se è il caso presso un notaio a tutela dei medici, che definisca in modo univoco le mie volontà nel caso in cui non sia più in grado di esprimerle, sia per quanto riguarda le cure palliative, sia nei riguardi dell'accanimento terapeutico, sia infine per l'aiuto attivo, leggi permettendo, a terminare la mia vita. 

Mi rendo conto che siamo ben lungi dal legiferare a favore dell'aiuto attivo (l'eutanasia attiva), ma mi aspetto e auguro che ben presto sia codificato almeno l'aiuto passivo, ovvero l'evitare l'accanimento terapeutico, compresa la nutrizione forzata. Bersani e Tabacci esprimono chiaramente il loro rifiuto all'eutanasia attiva, ma l'unico dei cinque che rifiuta anche il testamento biologico (parla solo di opinione -immagino non vincolante per i medici- del paziente, quindi ancora in grado di esprimerla) per evitare l'accanimento terapeutico è Tabacci: bocciato.

(**)
http://tamburoriparato.blogspot.com.es/2012/03/chimica-salvavita.html
http://tamburoriparato.blogspot.com.es/2012/03/ricerca-etica.html
http://tamburoriparato.blogspot.com.es/2012/05/cani-gatti-criceti-e-bufale-il-modello_07.html
http://tamburoriparato.blogspot.com.es/2012/05/cani-gatti-criceti-e-bufale-il-modello.html

2 commenti:

  1. Brava Bruna, io sono più pessimista. Anche se oggi ho visto che il mio giornalaio, l'unico di Piubés, 'l Tabachin non espone più la Padania.

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