lunedì 2 aprile 2012

Una storia d'amore olandese: il colpo di fulmine


Nel mio post precedente ho fatto riferimento al Fanatico: l'uomo silenzioso che ama indossare calzini bianchi di spugna sin a metà polpaccio e pantaloncini aderenti di tessuto lucido fosforescente sino a metà coscia, mostrando così all'intera popolazione (senza pudore e senza timore) un fitto strato di peli che si stende sulla gamba nodosa.

Nonostante ciò la leggiadra presenza del Fanatico sulle lunghe fietspaden color mattone olandesi suscita sospiri di ammirazione. Il suo mezzo viene domato con sapienza, richiamando remoti saperi tramandati da antiche tribù cavaliere di origine germanica.

La capigliatura leggermente scombussolata dal vento incornicia il viso del Fanatico che mai vedrete contrarsi in una smorfia di fatica. Lui, quasi sempre di sesso maschile, ha l'allegria di Johnny Deep in "Edward mani di forbice" e la loquacità di One-eye in "Valhalla Rising". E' chiaro che al posto di un paio di mani meccaniche egli si ritrova un'intera bicicletta attaccata al sedere.

Insomma non appena giunta in Olanda ho capito la mia vera vocazione: sarei diventata una "Fanatica".

Una volta trovata la mia bicicletta ideale mi sarei trasformata anch'io in una donna robotica, proprio come Edward: metà carne metà bicicletta. Galoppando sul mio mezzo con abilità e fierezza la gente mi avrebbe allo stesso tempo temuta ed ammirata. Le mie due ruote-gambe hi-tech mi avrebbero accompagnato ad esplorare qualsiasi angolo recondito della città.

Avrei danzato sulle piste, curvato con un colpo di anca e frenato con un'abile movimento di pedali. Si, perchè per frenare con le biciclette olandesi non si usano le mani, che potrebbero essere impegnate in altre mille attività, ma i piedi. Ruotando i pedali nel senso contrario a quello di marcia la ruota rallenta.

Il colpo di fulmine

L'estate non era ancora terminata che dal mare già soffiava il freddo vento autunnale. Io mi ero da poco trasferita ad Amsterdam e quel giorno decisi di andare al supermercato più vicino per vedere se vi era affisso qualche annuncio nel quale si proponeva la vendita di una bicicletta.

Lungo la strada la vidi per la prima volta. Piccola e bassa esattamente come me. Me ne innamorai a prima vista. Era chiaramente di seconda mano, il parafango anteriore era spezzato e le barre di ferro che lo avrebbero dovuto fissare al mozzo della ruota non ne volevano sapere di stare al loro posto. Il sellino sembrava esser arrivato direttamente dalla cave di pietra di Bagnolo Piemonte tanto era duro. Entrambe le luci, obbligatorie nelle lunghe notti invernali, ovviamente non funzionavo.

Era perfetta!

Un cartellino arancione, che conservo ancora con gelosia, indicava il suo prezzo:59 euro.
Chiesi al commerciante di farmela provare feci un imbarazzante giro dell'isolato, notai che era dotata di tre marce. Ignoravo il loro funzionamento ma ero fiera di quei tre numerini posti sul parte destra del manubrio. Lei era incredibilmente docile e gentile: la comprai senza esitazioni.

Era la mia prima anzi primissima bicicletta se escludiamo quelle affittate raramente al parco del Valentino durante gli anni Novanta quando scendevamo dalla provincia per passare la domenica pomeriggio e quella rubacchiata di tanto in tanto a mio fratello minore, usata esclusivamente nella zona garage del condominio su obbligo di mia mamma.

Secondo la legge implicita che vige nelle famiglie numerose come la mia, e quando dico numerose faccio riferimento a numero di fratelli compreso tra i 5 e i 9, il fratello minore dovrebbe essere colui che eredita volente nolente i giochi e i vestiti dei fratelli maggiori.
Io una bici non l'ho mai avuta, così come i miei fratelli maggiori, come è possibile che mio fratello piccolo ne avesse una?

Alla prossima puntata!

Serena

2 commenti:

  1. Sai, Serena, diamo forse poche opzioni ai nostri "maschietti": vedo che anche tu come me ti innamori più facilmente, stile colpo di fulmine, di una macchina! (io del motore Wankel - non so se hai letto il post - e ovviamente della mia adorata 500, e ora della mia Corsa...)
    ;-)

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  2. Bellissimo! Sono stato proprio un bravo talescaut a ingaggiare Serena!
    Per tutti gli altri: volete pettegolezzi su sorelle e fratelli di Serena, compreso quello piccolo di cui non faccio il nome perché adesso è alto 2 metri e sa dove abito?
    Naturalmente non aggratiss, nèh!

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