sabato 7 aprile 2012

A proposito della tecnologia

Il post di Manucinci- a proposito ancora benvenuta! - m'intriga, devo farlo, ecco, lo faccio, scrivo questa roba e forse mi passa.

Intanto bisognerebbe conoscere sia Manu che lo studio tecnico dove lavora (io non ci passo da lustri, ma immagino non sia cambiato molto). E sappiate tutti che è un posto più che vivibile, non come qua tra i padagni duri e puri adesso anche in crisi d'identità (ma Bossi sapeva? Davvero è tutto un complotto di Roma Ladrona? O sono tutti uguali?).

Poi la frase
faccio l'impiegata, ed i miglior alleati sono proprio i prodotti tecnologici: pc, stampanti, plotter, tablet, e chi più ne ha più ne metta, con i quali spessissimo mi trovo a fare lunghe ed ignoranti discussioni, nelle quali io sbraito ed impreco e loro mi fissano silenti e scuri sapendo che tanto vinceranno
 mi ha fatto tornare in mente una cosa che pensavo rimossa, adesso vi racconto.


Io il primo fax l'ho visto dove lavorava comandava EU. Era un boss nato e sapeva di esserlo. Il suo lavoro implicava il tenersi in contatto con tutto il mondo, in particolare, per quel che ricordo Francia, Inghilterra, Canada, Stati Uniti, Giappone, Svezia e ne dimentico senz'altro parecchi. All'inizio si usava la posta e arrivavano bustone con francobolli fantastici che bisognava staccare senza rovinare la busta, naturalmente di nascosto, ma sto divagando.


Le telefonate di EU, di solito in inglese con accento torinese, erano lunghissime e dopo ogni telefonata arrivava una busta (dopo qualche giorno) o bisognava spedirne un paio. Compito sempre della signorina M (che avendo il terrore di sbagliare copiava una lettera per volta nome e indirizzo, sì parlava solo italiano). Poi un giorno è arrivato il fax che ha velocizzato la trasmissione dei malloppi anche se la M se n'è andata: troppo difficile. Sì perché se il fax si inceppava bisognava dirlo a qualcuno dall'altra parte del mondo che parlava peggio di Bossi.


Poi un giorno arrivò Internet. EU fu uno dei primi a averlo a Torino, faceva figo prestigio. E con Internet la mail. EU non ha mai nemmeno cercato di utilizzarla: ha comprato una nuova segretaria, L, molto carina, e l'ha fatta addestrare a gestire quella diavoleria.
L doveva controllare periodicamente se era arrivato qualcosa, stamparlo e portarglielo. Siccome allora le stampanti laser costavano care il PC di L non ce l'aveva. E allora L doveva caricare la mail e soprattutto gli allegati su un dischetto (allora si usavano i dischetti) e andare da N, quello che si occupava della ferraglia.
Se qualcosa non andava come doveva le urla le sentiva tutta la provincia (e la nostra provincia è di dimensioni più che rispettabili), altrimenti EU dava del lei a tutti con voce molto pacata.


Io ero un collaboratore esterno, potevo fare cose inimmaginabili: un giorno sono andato a riferirgli qualcosa tra gli sguardi incuriositi e preoccupati di tutti: da una settimana EU aveva vietato i jeans e io li indossavo (non lo sapevo, a me nessuno dice mai niente).




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