giovedì 29 marzo 2012

Scacco matto!



Questa volta ci hai “bagnato il naso”, Archibald!
L'entusiamo travolgente di Spiessli ci aveva accecato... In realtà avremmo dovuto accorgerci a prima vista dell'evidente impossibilità della cosa.

Eppure, fin da bambina avevo letto una delle versioni della leggenda della scacchiera. Rapidamente la riassumo.
Si narra che al saggio straniero che gli aveva portato in dono una scacchiera con le sue pedine e gli aveva insegnato il gioco, un sultano promise in premio tutto quel che l'uomo avesse chiesto.

Lo straniero, tra i risolini di scherno degli astanti, chiese che venisse posta una monetina (ora diremmo un centesimo, altre versioni della leggenda parlano di chicco di grano) sulla prima casella della scacchiera, due sulla seconda e così via sempre raddoppiando. Ovviamente, ad un certo punto non c'era più spazio sufficiente sulle caselle, e le monetine vennero accumulate da parte. Già prima della trentesima casella il risolino si spense sulle labbra dei cortigiani... 
Alla fine, non bastò il tesoro del sultano per pagare il dotto (e furbo) straniero...


Riporto qui il risultato, calcolato da un foglio di calcolo (non sono così folle da farlo da me!)




Come si può notare, a partire dalla cinquantesima casella lo stesso foglio di calcolo inizia ad arrotondare le centinaia, le decine e le unità, ma quando una cifra è spropositata questo poco conta!

E se questo avviene raddoppiando di volta in volta, figuriamoci quintuplicando, come i supposti premiati!




P.S. Archibald, devi aver copiato la bozza subito prima che io la cancellassi: tutto sommato (è il caso di usare questa parola, ironicamente!) sia Juhan sia io eravamo perplessi e indecisi... e non solo sui blog da nominare (non abbiamo consultato Serena, che si è aggiunta dopo l'inizio di questa faccenda).
Comunque, non lo fare mai più... finché non è tutto corretto e sistemato non voglio che si sbirci il mio lavoro.



1 commento:

  1. Nel caso dei chicchi di grano, è istruttivo fare il calcolo di come si distribuirebbero sulla superficie della terra...

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